sabato 3 aprile 2010

Rosso. Nero. Bukowski. Io. Lui. La morte. L' alcol.

Ho ridipinto il blog. Di nero e di rosso. Nessun riferimento calcistico, per carità! Odio il calcio. Ripensando ad un vecchio spot dovrei, quindi, amare la violenza. In un certo senso è anche vero, ma il discorso è troppo complesso per essere affrontato a quest'ora. Potremmo parlare di termodinamica. Di fisica dei quanti. Si potrebbe disquisire sulla teoria della penetrabilità della sabbia. Ma non so neanche se queste cose sono realmente materie di studio oppure no. Parliamo di qualcosa che so. Parliamo di Charles Bukowski, il più grande scrittore del mondo, un uomo che ha fatto dell'alcolismo la sua bandiera, uno che ha scritto libri e libri parlando di come si ubriacava, del suo fegato malato, di una donna robot creata per fottere e di una donna vera che staccava pezzettini di pene a morsi. Charles Bukowski, chiamarlo genio è riduttivo, lui era un gradino sopra gli altri, e da sopra quel gradino pisciava in testa alla gente. E' facile scrivere un libro parlando di grandi avventure, di draghi, cavalieri, dame in pericolo! Cazzo, così è facile tirare su i lettori. Provate voi a scrivere della miseria, della gente che non ha lavoro, della disperazione, l'alcolismo come rifugio, il sesso come droga. L'espediente per sopravvivere. Quel vecchio bastardo ubriacone lo ha fatto. Lo ha fatto perchè ha vissuto queste cose in prima persona, gli hanno fatto pure un film... Barfly con Mickey Rourke... Un altro che la sa lunga.
Ma probabilmente non sto dicendo nulla. Fa lo stesso.
Oggi funziona così. Domani vedremo. Domani è pasqua. Io lavoro e a pasquetta anche. Penso alle parole di Gesù, in croce, poco prima di morire:" Cazzo. Che Pasqua di merda."

2 commenti:

Valentina ha detto...

Mi piacevi, in bianco, ma mi piaci anche così, davvero, con gli occhi che diventano piccoli così per leggerti. Perchè tanto ti leggo lo stesso, sia chiaro, non è così che ti libererai di me. Poi ti ho messo anche nel gugolrider, pecciò non mi scappi. Di qualunque cosa parli. Come bukowskichenollosòscrivere. Perchè mi
interessi, sia chiaro. Io ti leggo, sissì, che è come ascoltare, solo con più calma. Ma ti ascolterei anche, con tutte le orecchie, e gli occhi e il cuore. Sii quello che sei, sei fantastico così. Moltofantastico. E mentre lavori potrei raccontarti barzellette, ma sarebbe molto peggio, invierò rabbid con orecchie finte e mutande di pizzo ad intrattenerti . Per non doverti tormentare. E panini fintomeddonald. E tiramisù, occhei? ^^

Zio Portillo ha detto...

Paolo, sai che ti conosco da una vita e ti voglio bene. Ma alle 4.40 di mattina hai altro da fare che parlare di Bukowski e dipingerti il blog di rossonero? Guardati youporn.com come fanno tutti!
Comunque buongiorno!
Nicola